Versante Sud - NANGA PARBAT 1970

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“Ho sempre imparato qualcosa, anche se è costato a me o ad altri. Mio fratello minore è morto a causa mia nel 1970. Avevamo raggiunto la cima del Nanga Parbat insieme. Lui aveva iniziato a soffire il mal d’altitudine ed è caduto. In quel momento mi resi conto di essere vulnerabile. […] Solamente dopo la morte di Günther capii di essere cresciuto. Ci volle questa morte. La mia maturazione è costata la vita a un uomo”. Reinhold Messner

Il dramma e le sue controversie 

È una delle tragedie alpinistiche più raccontate e discusse: quella di Reinhold Messner e della morte del fratello Günther sul Nanga Parbat nel 1970. Un trauma di notevole importanza per i sopravvissuti e allo stesso tempo un dramma colmo di contraddizioni, controversie, dispute, accuse. Un tema emotivamente toccante ancora oggi. Che cosa successe esattamente quarant’anni fa sulla cima del Nanga Parbat? Perché non si può scrivere la parola fine a questa vicenda?

Jochen Hemmleb vi si accosta da vero investigatore: visualizza accuratamente i fatti, esamina gli scritti di Messner relativi alle vicende e chiama in causa, per la prima volta, i partecipanti a quella spedizione, tra cui il noto regista Gerhard Baur, l’ultimo a parlare con Günther. Si dà così vita alle circostanze, e si osservano i fatti e i protagonisti da una prospettiva diversa. Ne risulta la prima rappresentazione indipendente del perché la tragedia dei Messner divenne un caso così importante nella storia dell’alpinismo. Approfondito come un saggio, appassionante come un thriller. Un libro che tocca profondamente.

Se trattata in maniera obiettiva, la prima parte della storia del Nanga Parbat del 1970 parla di un dramma di montagna, niente più e niente meno. Due giovani alpinisti si sono ritrovati a dover prendere decisioni, le cui conseguenze furono la morte di uno e la mera sopravvivenza dell’altro. Si potrebbe discutere e valutare tale decisione da un punto di vista alpinistico. Ma non la si deve giudicare. Il mondo dell’alpinismo è pieno di simili esempi. La particolarità di questa storia è che i due alpinisti erano fratelli e quello sopravvissuto ha acquisito fama mondiale. La seconda parte della storia potrebbe svilupparsi in questo modo: si tratta di uno spettacolo mediatico che ruota attorno al destino di Messner ed è stato messo in piedi da lui stesso.

“Si poteva notare chiaramente che Reinhold era la figura dominante tra i due, e Günther era il fratello più piccolo. Non lo vedevo però come un fattore negativo, semplicemente una normale divisione di ruoli. Reinhold aveva verso di lui un atteggiamento più di guida che di protezione. Durante la spedizione ero stato affascinato dall’entusiasmo e dalla forza di volontà di Günther. Soprattutto per quanto riguardava i lavori quotidiani, fossero essi smontare le tende, cucinare o fare la traccia. Era sempre disposto a fare qualcosa. Non che suo fratello maggiore se ne stesse a oziare, tutt’altro, semplicemente Reinhold era la guida.” G. Bauer

Info sull’Autore

Jochen Hemmleb, nato nel 1971 in Austria vive a Bolzano. È geologo, scrittore, conferenziere, consulente di storia dell’alpinismo. Nel 1999 e nel 2001 ideò e partecipò alle spedizioni per la ricerca dei pionieri himalayani Mallory e Irvine sull’Everest, che portarono all’eccezionale ritrovamento di George Mallory, scomparso nel 1924. Su questo tema ha pubblicato diversi scritti. Il suo debole per le ricerche storico-investigative lo portò, nel 2004, nella zona del Nanga Parbat. Nel 2006 fu co-ideatore e partecipò alla spedizione austro-tedesca al Broad Peak. Con Tyrolia ha pubblicato Broad Peak: sogno e incubo. Sulle tracce dell’ultima spedizione di Herrmann Buhl (seconda edizione 2008).

Ulteriori informazioni su www.jochenhemmleb.com