Versante Sud - QUELLI DEL PORDOI

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Fine degli anni ’60 del XX° secolo: Almo Giambisi e sua moglie Mariangela Bruneri assumono la conduzione dell’Hotel Col di Lana, costruito sul valico del Pordoi dal mitico alpinista e guida alpina Tita Piaz, nonno di Mariangela.
In breve tempo l’albergo diventa il punto di riferimento per l’intero alpi-nismo dolomitico e fino all’inizio degli anni ’80, l’Hotel Col di Lana assurge a sinonimo di Campo Base per chi frequenta questo settore delle Alpi: è qui che vengono decise nuove salite e nuove spedizioni e qui che alpinisti di diverse generazioni e nazioni fanno la conoscenza reciproca ed è qui che nascono e crescono amicizie destinate a durare anche dopo la morte. Claudio Barbier, Heini Holzer, Carlo Platter, Loredana Giongo, Ivo Nemela, Alberto Dorigatti, Ben Laritti, Alessandro Gogna, Luisa Iovane sono solo alcuni dei protagonisti delle storie di amicizia e montagna cresciute all’ombra dell’albergo Col di Lana e delle pareti del Sass Pordoi.
Essere invitati come ospiti al “Col di Lana”, assumeva il significato di una laurea ad honorem in alpinismo, in un momento in cui il Pordoi era il centro delle Dolomiti e il “Col di Lana” il centro del Pordoi.
Questa è la storia di quegli uomini e di quelle donne, delle loro amicizie, delle loro avventure e del desiderio di vivere la montagna come la parte più importante della loro vita.

Info sull’Autore

Alberto Sciamplicotti: figlio d’arte, il padre era fotografo di cronaca durante gli anni della ‘Dolce Vita’, è fotografo scientifico professionista presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma, ha collaborato con ‘La Rivista della Montagna’, ‘Free.rider’, ‘Montagnard’, ‘L’Appennino’ attraverso articoli e fotografie.
Nel 2000 ha pubblicato per i tipi del CDA-Vivalda il volume ‘Rotti e stracciati-aria di Roma sulle cime’. Come sciatore ha all’attivo numerose discese e traversate sciistiche sull’Appennino e sulle Alpi. Cercando di coniugare l’attività in montagna con l’amicizia, ha partecipato alla traversata in sci dei Lefka-Öri e alla discesa del Monte Ida a Creta, alla traversata sud-nord delle catena dei Monti Kaçkar in Turchia e sciato sulle cime principali dei Pirenei. Da queste esperienze ha tratto una multivisione, dal titolo ‘D.E.T.Y.S’ presentata a Roma alla manifestazione del cinema e della letteratura di Montagna ‘Montagne in città 2002’.
Nel 2003 ha realizzato i film cortometraggio ‘Neve di primavera’ e ‘La strada per Bimegue’, quest’ultimo dedicato ad una esperienza di volontariato svolta in un ospedale della foresta equatoriale del Camerun. Sempre nel 2003 ha organizzato e partecipato ad un viaggio di scialpinismo esplorativo sui Monti Zagros in Iran.